Cosa significa contattare uno psicoterapeuta?
Contattare uno psicoterapeuta può essere letto come un procurarsi uno spazio entro cui la persona si da la possibilità di ascoltarsi e promuovere in sé un cambiamento a fronte di un disagio che sta vivendo. Uno stereotipo diffuso e al contempo una risposta comune al timore di una nuova esperienza, è quello di considerare lo scambio che si costruisce come una “semplice” chiacchierata, questo è dato anche dalla poca informazione diffusa sul territorio italiano, questa disinformazione può ostacolare l’approdo a un percorso personale che può apportare una condizione di benessere che la persona rischia di non provare ed è proprio per tale ragione che mi ritrovo a scrivere queste righe.
Cosa succede concretamente in quello spazio?
In questo contesto chi richiede la persona si da la possibiltà di avvalersi delle competenze di un professionista del settore affinché sia possibile trovare collaborativamente nuovi modi per sentirsi meglio con sé e in relazione all’altro. È un percorso di promozione del benessere individuale (di coppia o famiglia) che ha per strumento principale la relazione. Credo quindi che andare da uno psicoterapeuta significhi darsi una nuova possibilità di comprendersi con l’obiettivo di cambiare una situazione dolorosa; in questi termini può apparire un’esperienza molto astratta tuttavia nel tempo la persona arriva ad ottenere degli strumenti concreti di cui si può avvalere anche al di fuori di questo spazio.
“NELLA MIA VISIONE LA RELAZIONE CON LO PSICOLOGO HA DA PROMUOVERE AUTONOMIA, NON DIPENDENZA DA QUESTO SETTING.”
Quanto dura?
Ogni professionista ha un suo modo di lavorare, per quel che mi riguarda strutturo dei colloqui iniziali di inquadramento del disagio e della risorsa che la persona mi presenta; ciò non esula in una “etichetta patologica” che ritengo essere legata ad un mondo psichiatrico, ma in una comprensione del vissuto della persona e delle risorse personali e sociali che ha a disposizione in quel dato momento storico. Ognuno ha una sua storia e un vissuto talmente personale per il quale ritengo essere necessario riporre una certa attenzione a questa fase, caratterizzata per lo più da un’esplorazione approfondita tramite colloqui, test e questionari. Un percorso di psicoterapia ha una variabilità nella sua durata data da una serie di fattori e situazioni non valutabili a priori ma concretizzabili a seguito di obiettivi che si concordano insieme, in cui la persona ha da sentirsi riconosciuta.
Quanto costa?
Ad oggi non esiste un tariffario in tal senso, questo venne abrogato con la legge Bersani del 2006, e recentemente l’ordine degli psicologi ha sottolineato come tale compenso venga pattuito in accordo con la persona che ne richiede il servizio.
Quali differenze con lo psichiatra?
La prima e forse anche la più conosciuta è legata alla somministrazione di farmaci, lo psichiatra può somministrarli mentre lo psicoterapeuta non ha l’abilitazione per farlo. Questo perché lo psichiatra è principalmente un medico, esiste infatti una differenza importante legata al percorso di studi: ha una laurea in medicina al quale segue un percorso di specializzazione in psichiatria, mentre lo psicoterapeuta ha un corso di laurea in “medicina e psicologia”, un’abilitazione a psicologo e la scelta di specializzarsi per ulteriori 4 anni in psicoterapia di uno specifico orientamento (4/5 anni). Trovo opportuno dire quindi che tendenzialmente (non voglio generalizzare ciò che sto per dire) uno psichiatra ha un’impostazione medica, legata alla “presenza/assenza” di sintomi e segni, spesso rischiando di perdere la persona che li manifesta. Basti pensare che nel percorso di studi di un medico esiste un solo esame di psicologia generale. Non voglio che passi come un messaggio critico, ma come un informazione veritiera di quel che rappresenta un percorso di studi che forse ha da considerare maggiormente la situazione psicologica; esistono chiaramente psichiatri che, per indole o personalità, abbiano uno stampo più psicologico a fronte della loro formazione prettamente medica. Io credo vivamente nella collaborazione di queste due figure e promuovo questa unione nel momento in cui credo possa risultare buona per la persona che seguo.
“Ciò che ogni individuo può percepire come Limite personale, può invece rivelarsi come un punto di Crescita da cui ripartire”.